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Équipe formativa del Progetto "Pensare Positivo"

Aggiornamento settembre 2020

Durante i corsi che si sono svolti tra il 2019 e gli inizi del 2020, sono state formate ben 51 Ostetriche e 29 altre figure sanitarie operanti nei presidi ospedalieri-territoriali delle province di Lecco, Monza, Milano e Bergamo. Questa presenza importante delle Ostetriche sostiene il conseguimento degli obiettivi di salute per tutti, proprio nell’ “Anno Internazionale della celebrazione del lavoro delle Ostetriche” (72ª Assemblea Mondiale della Sanità a Ginevra).

Le Ostetriche rappresentano un punto di riferimento importante per le donne che diventano madri e per i loro partner, garantendo di fatto, le cure e la carenecessarie in un percorso di continuità assistenziale che si snoda attraverso la gravidanza, il parto, il puerperio e le cure al neonato.

L’approccio di home visitingattraverso il metodo “Pensare Positivo” è stato pensato ed ideato per integrarsi con altri interventi psico-socio-sanitari eventualmente necessari nel supporto alla persona e nella transizione alla genitorialità. È fondamentale che il lavoro venga svoltoin équipe multidisciplinare, traducendo in termini operativi e concreti quella prospettiva sistemica che altrimenti rimarrebbe solo su un piano concettuale o miraggio dei singoli.

Da questo punto di vista, l’introduzione del programma “Pensare Positivo” induce le istituzioni sanitarie a una reale riorganizzazione delle risorse, che si basa sull’esito di salute ottimale per la donna a cui è stato offerto il trattamento e diventa, dunque, anche un reale efficientamento.

A completamento del programma sperimentale del progetto, è stata attivata una collaborazione con il Politecnico di Milano per la realizzazione di una APP, per diffondere in modo capillare tra la popolazione generale gli strumenti di intercettazione scelti nell’ambito del percorso nascita di Regione Lombardia (le domande di Whooley el’Edinburgh Postnatal Depression Scale).

In particolare, nel documento Linee di indirizzo per l’esercizio del 2020 della DG Welfare di Regione Lombardia (DGR XI/2672 del 16/12/2019) e in riferimento all’area consultoriale, è stata promossa l’attivazione dell’Ostetrica di Famiglia e Comunità.

L’obiettivo è garantire una appropriata implementazione delle azioni raccomandate nel Percorso Nascita, anche attraverso il programma home visiting(in collaborazione con le altre professionalità psicologiche, sociali, educative ove necessario) per il riconoscimento precoce del rischio di depressione postpartum/alterazione dello stato emotivo nel periodo perinatale attraverso il modello OMS “Pensare Positivo”.

Questo investimento sull’Ostetrica di Famiglia e di Comunità riguarda il singolo individuo e la comunità nel suo insieme, in quanto produce ricadute lungo l’arco della vita della donna e del feto/neonato in termini di salute, competenze cognitive, sociali, sanitarie.

Il progetto regionale ed il percorso di formazione “Pensare Positivo” sono stati presentati il 6/7 febbraio 2020 a Firenze al:

laborazione con le altre professionalità psicologiche, sociali, educative ove necessario) per il riconoscimento precoce del rischio di depressione postpartum/alterazione dello stato emotivo nel periodo perinatale attraverso il modello OMS “Pensare Positivo”.

Questo investimento sull’Ostetrica di Famiglia e di Comunità riguarda il singolo individuo e la comunità nel suo insieme, in quanto produce ricadute lungo l’arco della vita della donna e del feto/neonato in termini di salute, competenze cognitive, sociali, sanitarie.

Il progetto regionale ed il percorso di formazione “Pensare Positivo” sono stati presentati il 6/7 febbraio 2020 a Firenze al:

e 7/8 febbraio 2020 presso l’università Bicocca Milano:

 

 

 

 

 

 

 

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L’Associazione A.R.P. si è aggiudicata la gara pubblica di appalto per la formazione del personale dei consultori che effettueranno l’attività di home visiting, e la traduzione in italiano ed adattamento al contesto sociale del manuale Thinking Healthy dell’OMS.

 

Regione Lombardia con il progetto “Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva post-partum” approvato e finanziato dal Ministero della Salute (2018), ha finanziato la costruzione in 7 ASST lombarde di un percorso di cura strutturato e omogeneo per la prevenzione ed il trattamento della depressione perinatale.

 

Le Unità Operative ASST coinvolte nel progetto e impegnate su questi temi sono:

  1. ASST Lecco (ASST responsabile scientifico)
  2. ASST Papa Giovanni XXIII- Bergamo
  3. ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda
  4. ASST Fatebenefratelli
  5. ASST Rhodense
  6. ASST Monza
  7. ASST Vimercate

Ad esse si aggiunge l’ATS Brianza, con ruolo di coordinamento delle esperienze di screening e trattamento della depressione perinatale presenti nel territorio delle 3 ASST afferenti (Lecco , Monza e Vimercate).

 

Durante la gravidanza e in particolare nei primi mesi dopo la nascita del figlio, i modi emotivi di sentire delle donne possono essere veramente ambivalenti, poco piacevoli e disturbanti, con manifestazioni che si distribuiscono lungo il continuum di una dimensione ansiosa e/o depressiva. Studi scientifici confermano che la presenza di una condizione depressiva materna può avere conseguenze potenzialmente sfavorevoli sul benessere psicofisico del feto e/o del bambino appena nato, alterare la relazione di coppia con inevitabili ricadute nella stabilità familiare (Milgrom et al. 2001). In particolare, i disturbi depressivi maggiori si attestano su valori compressi tra 3-5% durante la gravidanza e intorno al 5% nei primi tre mesi dopo il parto. Se si comprendono anche i disturbi depressivi minori, la point-prevalence è pari al 11% in gravidanza e al 13% nei primi tre mesi del puerperio (Howard et al. 2014, Istituto Superiore di Sanità 2016, NICE 2016). La paura di essere considerate delle madri inadeguate, alimentata da aspettative poco realistiche circa le comprensibili difficoltà di adattarsi alla maternità, può portare le donne a sentirsi colpevoli e ad essere poco inclini a cercare aiuto.

È importante tenere presente che per le mamme con depressione perinatale l’aiuto concreto (volto a implementare il saper fare) è vitalequanto il supporto emotivo (inteso a monitorare le sue emozioni e sentimenti mentre si occupa del figlio) e dunque un’assistenza domiciliare specialistica- rivolta a loro e ai loro piccoli- è uno snodo cruciale di salute pubblica.

A tal fine Il Dipartimento Salute Mentale ed Abuso di Sostanze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha prodotto nel 2015 “Thinking Healthy: A Manual for Psychosocial Management of Perinatal Depression” un manuale specificatamente rivolto  ad operatori che non appartengono ai servizi di salute mentale, ma all’area materno infantile che attuano l’home visiting (ostetriche e infermiere),  finalizzato alla formazione nel supporto psicosociale della donna con depressione perinatale secondo un modello psicoeducativo.

Dunque, il benessere della coppia madre-bambino rappresenta un’area di attuale e prioritario interesse nell’ambito della salute pubblica e i servizi offerti “intorno” all’evento nascita sono il termometro della qualità di tutta l’assistenza sanitaria di un Paese oltre che un modo di realizzare prevenzione primaria.

In Italia, Regione Lombardia con il progetto “Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva post-partum” approvato e finanziato dal Ministero della Salute (2018), ha attivato concretamente questa finalità cioè costruire in 7 ASST lombarde un percorso di cura strutturato e omogeneo per la prevenzione ed il trattamento della depressione perinatale.L’implementazione di questo modello permetterà di verificarne i punti di forza e le criticità,nella prospettiva di una sua diffusione a livello regionale.

Al fine di dotarsi di strumenti operativi per sostenere il modello regionale, il progetto si articola nei seguenti quattro obiettivi specifici:

1) Informare le donne. Il punto di partenza è ilfornire informazioni fruibili ed efficaci. A questo fineverrannosviluppati sia materiale informativo regionale siaun’app per smartphone eunsito web dedicati alle donne;

2) Effettuare unoscreeningperiodico con EPDS (Edinburgh Postnatal Depression Scale)delle donne, gravide e in puerperio, e fornire un trattamentopsicologico, se necessario. Il secondo obiettivo è incentrato sull’implementazione di una procedura di screening, cui segue l’erogazione di un trattamento psicologico;

3) Formare gli operatori (ostetriche / infermiere) nell’attività di home visiting. Stante anche la necessità di fornire non solo supporto ambulatoriale, ma anche al domicilio, nel terzo obiettivo gli operatori dei consultori verranno formati ad implementare un intervento psicosociale specifico per il sostegno alla depressione perinatale all’interno dell’home visiting (utilizzando il manuale Thinking Healthy , in italiano” Pensare Positivo”)

4) Valutare l’efficacia degli interventi erogati. In ultimo sarà valutata l’efficacia nella pratica dell’intervento psicologico fornito in ambulatorio e del lavoro educativo a domicilio.