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Percorso formativo per operatrici di asilo nido e scuola materna

Fin dall’inizio della vita, alla relazione alimentare si accompagna, fra madre e figlio, una reciproca esperienza di comunicazione affettiva e di apprendimento: un percorso che si snoda attraverso passaggi fondamentali, e con modalità, regole e reazioni che aiutano il piccolo a conquistare a poco a poco l’autonomia, anche nella alimentazione.
Le donne, siano esse operatrici, o madri, che si occupano dell’accudimento dei piccoli, affrontano, nell’interazione quotidiana, momenti molto importanti per sostenere il lungo itinerario della crescita: il nutrimento rappresenta uno dei principali.
La scelta dei cibi e le abitudini di ogni bambino appaiono profondamente influenzate dalle caratteristiche dell’ambiente in cui cresce e dai rapporti emotivi che instaura; così, quando l’alimentazione si sposta sul versante sociale, si può osservare come la preferenza o il rifiuto del cibo siano strettamente relazionate alle esperienze acquisite, in quanto esistono stili familiari e modelli culturali a cui ognuno di noi fa riferimento: una traccia indelebile di abitudini, sapori, odori, ricordi ed emozioni.
Si propone agli operatori coinvolti di ampliare le competenze relative all’accoglimento, alla definizione e all’orientamento delle domande di aiuto rivolte dai genitori, nei diversi contesti.

OBIETTIVI
Il percorso formativo intende:

  1. partire dalle abitudini e dalle “storie” alimentari delle operatrici, soffermandosi, utilizzando appropriati stimoli, a rileggere le acquisizioni personali attraverso un percorso ricostruttivo utilizzabile poi nell’esperienza lavorativa
  2. approfondire il triangolo relazionale madre-bambino-operatrice, gestito ogni giorno nei nidi
  3. guidare al riconoscimento, nel bambino, o nella coppia madre-bambino, di modalità distorte rispetto al cibo, e alla distinzione fra disagi transitori e difficoltà che, se non maneggiate con cura, possono trasformarsi in significativi disturbi alimentari nella prima infanzia o, in seguito, in adolescenza
  4. migliorare le competenze affettive e comunicative delle operatrici come sostegno ai genitori di fronte al disagio       e verso le difficoltà che il bambino manifesta nel momento dell’alimentazione

REFERENTI PROGETTO: Lucilla Castellazzi e Luisa Scuratti